Comunicazione di coppia

La Comunicazione di coppia è uno degli ingredienti fondamentali per fare in modo che la coppia funzioni.

Uomini e donne: due mondi diversi, due diverse modalità di vivere e pensare la vita. Potremmo pensare allora: due estranei? Decisamente no, altrimenti non riusciremmo a comprendere il motivo per cui – per quanto diversi – si completano solo se insieme.

Da sempre, infatti, l’uomo cerca nella donna la sua metà e da sempre la donna trova nell’uomo la sua parte mancante. Dall’unione di queste due metà nasce una terza persona – il figlio – che corona questa fusione portando gioia e ancora amore.

Che bello se fosse tutto così semplice, come nelle favole… ‘e vissero felici e contenti per tutta la vita’. Ma la vita non è una favola – purtroppo o per fortuna – e anche dove appare tutto così bello e perfetto, molto spesso si celano in realtà verità diverse, difficili, a volte impensabili. Il mondo della coppia e della famiglia è un mondo che da sempre vive su degli equilibri che possono rompersi da un momento all’altro, che dall’oggi al domani possono incrinarsi o crollare del tutto. Vuoi per la scoperta di un tradimento da parte di uno dei due partner, vuoi per l’incapacità di gestire un figlio problematico da parte dei genitori, oppure solo per noia e abitudine. Quante sono le storie che sentiamo – e non solo alla TV – e che riguardano coppie innamorate che improvvisamene si dividono, o ‘famiglie del mulino bianco’ che si trovano sull’orlo di una separazione. La vita non è certo una favola: proprio per questo dobbiamo imparare a viverla bene, evitando di illudersi per non deludersi.

Ma quali sono i motivi per cui in una coppia, ad un certo punto, viene meno quell’intesa avuta fino a poco tempo prima?

Quali sono gli errori più ‘naturalmente’ fatti in una relazione amorosa?

A volte pensiamo, erroneamente, che debbano accadere sempre grandi eventi – tradimenti, bugie, problemi nell’educare i figli – perché all’interno di una coppia si creino attriti, incomprensioni e litigi. In realtà dimentichiamo uno degli aspetti fondamentali di una relazione, del vivere l’uno accanto all’altra: mi riferisco al fatto che la coppia, interagendo, prima di qualsiasi altra cosa comunica, dialoga, potremmo dire ‘vive nella comunicazione’. Si tratta di un aspetto di frequente sottovalutato; ma se andiamo ad analizzare le caratteristiche degli stili comunicativi di molte coppie notiamo come sia possibile evidenziarne molti ‘ingredienti’ che rendono un dialogo ‘fallimentare’, causa di relazioni faticose e stanche. Insomma, è nella quotidianità delle cose dette o non dette che si nascondono i peggiori nemici del vivere bene insieme.

Ma è anche vero che una volta individuati possono essere eliminati o quanto meno modificati.

Ciò che accade all’interno di una relazione affettiva è che più di una volta, come scriveva Oscar Wilde, ‘con le migliori intenzioni si ottengono gli effetti peggiori’: in altri termini, la persona con l’intento di prevenire o di risolvere un problema col partner mette in atto un certo tipo di dinamiche con il quale, però, ottiene esattamente il contrario. L’intenzione di migliorare le cose produce l’effetto opposto, quello di peggiorarle.

Quali sono queste dinamiche, questi ingredienti fallimentari celati dentro una ‘apparente normale’ comunicazione? E uso i termini ‘apparente’ e ‘normale’ perché in effetti molte persone non sanno quanto l’insistenza e il costante ripetersi ogni giorno di atti comunicativi ritenuti innocui crei invece all’interno di una coppia incomprensioni, discussioni e conflitti.

Il primo di questi ingredienti fallimentari è la tendenza a puntualizzare, ossia achiarire, specificare e precisare, anche in modo eccessivo e pedante, le situazioni e le condizioni, le sensazioni e le emozioni nel rapporto con l’altro. Espressioni come: ‘No, non è andata proprio così’, quando racconta un episodio passato,oppure ‘Fai così e così…’, mentre sta facendo qualcosa, oppure ancora ‘Mi raccomando…’, quando sta per fare qualcos’altro, potrebbero sembrare un modo corretto di comunicare con il proprio partner, dal momento che vorrebbero evitare quegli equivoci e quelle incomprensioni che potrebbero trasformarsi in attriti e conflitti. Purtroppo accade che, invece, anziché evitare e prevenire i problemi, il puntualizzare li alimenti; la ragione è che poche cose sono così fastidiose quanto il sentirsi spiegare come stanno i fatti o come dovrebbero essere per funzionare meglio. Il risultato è che, così facendo, trasformiamo il rapporto di amore e di affetto in qualcosa di freddo e distante anziché esaltarne gli aspetti di calore e coinvolgimento che sono il fondamento di qualunque relazione affettiva.

Oltre al puntualizzare, il recriminare è, senza dubbio, un altro ingrediente fallimentare nella comunicazione di coppia. Se ci pensiamo bene, infatti, frasi del tipo: ‘Ti ricordo che quando eravamo fidanzati hai fatto tutto quello che hai voluto, mi hai fatto soffrire tantissimo’; oppure ‘Sì… ma te mi lasci sempre sola!’, trasformano le colpe dell’altro in nostri diritti legittimi. Il sentirsi inquisiti e condannati fa scattare reazioni emotive di rifiuto nei confronti di ciò che ci viene recriminato e fa nascere piuttosto che la voglia di dare spiegazioni quella di scappare o di aggredire. Possiamo anche essere convinti, a livello puramente razionale, che il nostro partner abbia ragione quando recrimina, ma al tempo stesso, in modo totalmente irrazionale, siamo spinti a reagire come se fossimo degli innocenti condannati ingiustamente.

Se il puntualizzare e il recriminare producono effetti abbastanza disastrosi, il rinfacciare li supera entrambi: si pensi ad espressioni come: ‘Non sai quanta fatica mi è costato partecipare a quella cena…’, oppure ‘Mi sono sacrificato per te!’. Colui che rinfaccia si pone come vittima dell’altro e, da questa posizione di dolore, usa la propria sofferenza per indurre il partner a correggere quei comportamenti che l’hanno generata. Ma, purtroppo, il risultato di solito è che non solo il partner raramente cambia comportamento, ma addirittura si offende e si arrabbia, rendendo tutto molto più complicato.

Vanno poi aggiunti ai tre elementi visti sopra il predicare, cioè il proporre ciò che è giusto o ingiusto a livello morale – cosa questa che in realtà fa venire la voglia, anche a chi non ce l’ha, di trasgredire le regole predicate –, e tre espressioni comunicative, meno articolate ma molto utilizzate, che in genere provocano nel partner irritazione e allontanamento. La prima di queste è la classica sentenza pronunciata dopo qualche evento spiacevole: ‘Te lo avevo detto!’; la seconda, in grado di scatenare le furie anche della persona più mansueta, è: ‘Lo faccio solo per te!’; l’ultima, che appare come una gentilezza ma che in realtà nasconde una forma di sottile squalifica delle capacità dell’altro, è: ‘Lascia… faccio io’.

Purtroppo nessuno è immune dal commettere errori di questo tipo; a tutti capita o sarà capitato col proprio partner di puntualizzare, recriminare, rinfacciare, predicare. E’ tuttavia importante chiarire che non è sufficiente usare una volta o due queste modalità comunicative per generare attriti e incomprensioni; è necessario, come in tutte le cose, l’insistenza e il costante ripetersi di almeno uno di questi atti comunicativi sbagliati.

Ma allora, se ci accorgiamo di usare con il nostro partner una comunicazione ‘fallimentare’, causa di liti e conflitti, come possiamo trasformarla in una comunicazione non più distruttiva ma costruttiva?

Come ci sono, all’interno di un dialogo, forme comunicative inefficaci, così ce ne sono altre che invece risultano efficaci per una serena vita di coppia e che dovremmo, tutti quanti, utilizzare il più spesso possibile: in effetti non basta evitare di usare quelle sbagliate – per quanto già riuscire a fare questo non è cosa da poco –.

Ciò che dovremmo imparare è l’arte del domandare piuttosto che dell’affermare, del chiedere verifica piuttosto che del sentenziare, dell’evocare emozioni piuttosto che dello spiegare razionalmente e dell’agire concretamente piuttosto che del parlare a vuoto.

Facile a dirsi, certo meno facile a farsi; ma dobbiamo sempre pensare che in un rapporto di coppia è impossibile non commettere errori e che

L’intelligenza è scoprire il modo per trarre profitto dagli errori – Bertolt Brecht

Quando poi sentiamo che da soli non siamo in grado di farlo, possiamo sempre chiedere un aiuto specialistico per superare le nostre difficoltà e ritrovare un rapporto di coppia più sereno.

Ilaria Artusi
L'autrice: Ilaria Artusi
Psicologa e psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Breve Strategica, training autogeno ed autoipnosi. Svolgo attività di consulenza clinica, sostegno psicologico e psicoterapia rivolta al singolo, alla coppia e alla famiglia. Tengo cicli di incontri di divulgazione psicologica rivolti a un pubblico di non specialisti.

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