Figli di genitori separati

Figli di genitori separati: il difficile passo della ‘separazione’: e i figli?

‘Le famiglie felici si somigliano tutte;

le infelici sono infelici ciascuna a modo suo’.

L. N. Tolstoj

Affrontare una separazione è davvero molto difficile. E’difficile sia per colui o colei che fa il primo passo, sia per chi, questa decisione, la subisce; e mi riferisco non solo a chi all’interno della coppia viene lasciato, ma anche e soprattutto ai figli, se ce ne sono. Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento profondo delle famiglie; sempre più uomini e donne sui quaranta-cinquant’anni si ritrovano, volutamente o meno, da soli, e da soli si ricostruiscono una vita. Alcuni con più facilità, altri con enormi difficoltà. Se ci interroghiamo sul perché questo stia avvenendo credo che potremmo chiamare in causa tutta una serie di motivi che stanno concorrendo alla fine di tanti matrimoni: il cambiamento del ruolo della donna nei confronti del lavoro e di conseguenza della famiglia, la maggior libertà all’interno del rapporto di coppia, il venir meno del senso di sacralità del matrimonio stesso.

Ma al di là di quelli che possono essere i motivi profondi di questa vera e propria crisi del matrimonio, è indiscutibile la sofferenza che vive chi vede finire la propria storia dopo anni di vita insieme. Ci si interroga sul perché possa essere accaduto e spesso non si capisce dove si è sbagliato. Purtroppo solo raramente le separazioni e i successivi divorzi avvengono ‘di comune accordo’; la maggior parte delle coppie arriva alla separazione dopo mesi, se non addirittura anni, di tensioni e incomprensioni, e spesso c’è chi alla fine prende la decisione di separarsi e chi invece avrebbe ancora aspettato e rimandato, nella speranza di poter recuperare il rapporto di una volta. Ma la situazione non è facile da vivere per nessuno: i primi sono in genere invasi dai sensi di colpa e assillati da tante domande: ‘Avrò fatto bene? E ora che cosa succederà? Come starà lui/lei? Riuscirà a rifarsi una vita? E i nostri figli soffriranno? Che conseguenze ci saranno per loro? Come dovrò comportarmi? Delusione, amarezza, rabbia, dolore è ciò che invece prova quotidianamente chi viene abbandonato, soprattutto se tradito e umiliato; l’idea di rifarsi una vita almeno all’inizio sembra inaccettabile, il desiderio è solo quello di scomparire per non soffrire più, di abbandonarsi alla ‘rinuncia’ alla vita o di vendicarsi nei confronti di chi lo sta facendo soffrire così tanto.

Ma se affrontare una separazione è sempre e comunque fonte di sofferenza, lo è ancora di più se ci sono dei figli. Verso di loro sentiamo il peso di una grande responsabilità, sappiamo che dobbiamo coinvolgerli in una decisione più grande di loro: e questo non lo vorremmo mai perché sappiamo che per un figlio mamma e papà sono una cosa unica, sono la sua fonte di sicurezza, la sua protezione e la sua più grande gioia. Ma vivere con due genitori che non si amano più, costantemente in collera tra loro, non è certo meglio per il bambino, che invece ha bisogno di serenità, di tranquillità e di un amore incondizionato. Un amore che i genitori possono comunque dare anche se separati, anche se vivono in due case diverse, e anche se si rifanno una vita. Un bambino, infondo, vuole solo sentirsi amato e se questo ‘bene’, nonostante la difficile situazione della separazione, lo trova comunque – e non solo dai genitori, ma anche dai nonni che giocano spesso un ruolo fondamentale in questi casi, se non addirittura dai nuovi compagni di mamma e di papà –, accettano con più facilità quanto sta accadendo alla propria famiglia. La cosa importante è dunque trasmettere ai figli il messaggio – meglio con i fatti piuttosto che a parole – che il papà e la mamma ci sono sempre e che li ameranno più di ogni altra cosa al mondo.

Tuttavia, anche nelle migliori condizioni, la separazione dei propri genitori è per i figli un momento difficile. Spesso i bambini tendono a non parlare di quello che provano, delle loro più profonde emozioni: a volte perché non sanno bene come esprimere la loro rabbia, la loro tristezza o i dubbi e le difficoltà che incontrano per la separazione di mamma e papà; altre volte perché non sono in grado di riconoscere chiaramente queste loro emozioni e ne possono venire spaventati; altre ancora perché non sanno bene con chi parlarne. Ecco allora che di recente ho maturato l’idea di dare voce a questi bambini, quella voce che da soli non riescono il più delle volte a tirare fuori. In effetti, occupandomi nella mia pratica clinica anche di famiglie in crisi, mi sono resa conto che manca uno spazio dedicato ai figli che vivono questa particolare fase critica della loro vita. Da qui l’idea di dar vita al Gruppo di Sostegno per Figli di Genitori Separati. Il Gruppo dei Sostegno è una opportunità rivolta ai bambini dai 6 ai 12 anni, perché si possano confrontare tra loro rispetto alla separazione dei loro genitori: qui hanno tutto lo spazio per poter parlare dei loro sentimenti, inquietudini, paure, e per esprimere ciò che vivono attraverso la parola, il disegno, i giochi di ruolo, la scrittura; possono porre domande ed avere risposte, uscire dal proprio isolamento e trovare una rete di sostegno tra pari; possono trovare dei modi per dialogare meglio con i genitori, per vivere meglio i cambiamenti e la riorganizzazione familiare. Il Gruppo di Sostegno è uno strumento molto ricco che permette in poco tempo di affrontare tematiche anche difficili e impegnative dando un sostegno psicologico fondamentale non solo al figlio ma all’intera famiglia, che può rivelarsi bisognosa di un supporto più completo e continuato nel tempo.

Senza entrare qui nello specifico delle varie attività svolte all’interno dei quattro incontri previsti dal Gruppo di Sostegno – che verranno invece descritte dettagliatamente nell’incontro preliminare rivolto a quei genitori che decideranno di iscrivere i propri figli –, mi preme innanzitutto far conoscere l’iniziativa, che verrà svolta nei mesi di gennaio e febbraio, sia nella nostra piccola realtà casentinese che nella città di Arezzo, presso gli studi nei quali svolgo la mia pratica clinica, adeguatamente predisposti per lo svolgimento delle diverse attività previste. I genitori che intendono iscrivere i propri figli al Gruppo di Sostegno dovranno chiederne congiuntamente l’iscrizione e partecipare insieme, possibilmente, sia al colloquio conoscitivo preliminare durante il quale spiegherò loro come si svolgeranno gli incontri, sia all’ultima ora del quarto incontro, per la conclusione del gruppo. Al termine degli incontri i genitori possono chiedere un colloquio congiunto nel caso in cui vogliano approfondire certi aspetti della loro situazione familiare e lavorare insieme per una separazione più serena.

Per avere maggiori informazioni su iscrizione, costi e modalità di svolgimento del Gruppo di Sostegno per Figli di Genitori Separati, contattare il numero 3333945439, o scrivetemi una email: artusi@ilariaartusi.it

Ilaria Artusi
L'autrice: Ilaria Artusi
Psicologa e psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Breve Strategica, training autogeno ed autoipnosi. Svolgo attività di consulenza clinica, sostegno psicologico e psicoterapia rivolta al singolo, alla coppia e alla famiglia. Tengo cicli di incontri di divulgazione psicologica rivolti a un pubblico di non specialisti.

Lascia un commento